Come arrivare al donatore della traccia
21 reati, 21 tracce di DNA rilevate sui luoghi dei reati, un autore. Per dieci mesi si muove liberamente nella Svizzera orientale e nel Liechtenstein commettendo tutta una serie di furti con scasso. La cooperazione europea permette infine di identificare il malvivente.
Da marzo a dicembre 2023 la Svizzera orientale e il Principato del Liechtenstein sono teatro di una serie di 21 furti con scasso compiuti, tra l’altro, a Zurigo, San Gallo, Vaduz e Winterthur. La polizia registra effrazioni in appartamenti, case unifamiliari e uffici, che vengono commesse prevalentemente la sera e di notte.
Delle effrazioni non restano che porte e finestre scassinate con un trapano. Non è possibile rilevare alcuna impronta digitale o palmare: l’autore deve aver indossato dei guanti. Ma un qualche tipo di traccia resta sempre, a volte un capello, altre una cellula cutanea. Finalmente, diverse decine di tracce trattate dalla polizia portano a un profilo del DNA. Dall’analisi risulta chiaramente che tutte le tracce di DNA rilevate sui luoghi dei reati provengono dallo stesso uomo. La consultazione della banca dati nazionale sui profili del DNA, denominata CODIS, mostra tuttavia che la persona in questione non è ancora schedata in Svizzera.
«I dati biometrici sono unici e svolgono pertanto un ruolo decisivo nell’identificazione dei criminali. A prescindere che si tratti di impronte digitali, profili del DNA o immagini del volto, il nostro compito di polizia consiste nel comporre le tessere del puzzle fino a formare un’immagine plausibile così da far luce su delitti e crimini.»
Axel, capo della divisione Identificazione biometrica
30 maggio 2023. Su richiesta della polizia cantonale di Zurigo, fedpol diffonde il profilo del DNA alle autorità partner estere tramite INTERPOL e chiede loro di effettuare un confronto all’interno delle rispettive banche dati nazionali. I carabinieri di Roma segnalano una corrispondenza: il profilo del DNA ottenuto dalle tracce corrisponde a quello di un uomo con precedenti penali in Italia. fedpol inserisce in CODIS il profilo del DNA trasmessogli dall’Italia ed esegue le dovute verifiche. Bingo! Il profilo del DNA fornito dai carabinieri corrisponde alle 21 tracce di DNA rilevate sui luoghi dei reati.
Finalmente è possibile dare un nome al donatore della traccia e presunto autore dei furti con scasso.
Accordo di partecipazione a Prüm
Per chiedere informazioni su profili del DNA e impronte digitali ad autorità estere, le autorità di perseguimento penale svizzere si servono oggi del canale INTERPOL. Secondo la procedura attuale, la richiesta va inviata a ogni Paese singolarmente senza alcuna garanzia di ricevere una risposta in tempo utile. Grazie all’Accordo di partecipazione a Prüm la situazione è destinata a cambiare: con un’unica richiesta sarà possibile lanciare un confronto automatizzato in tutte le banche dati dei Paesi dell’UE interpellati. In futuro, con una sola richiesta, fedpol potrà sapere, nell’arco di 24 ore, quali Paesi potrebbero disporre di informazioni rilevanti nel caso concreto.
Ma l’enigma resta ancora da risolvere, infatti i carabinieri non dispongono né di impronte digitali né di immagini del malvivente. fedpol si rivolge quindi alle autorità di polizia albanesi, il Paese di origine dell’uomo. E, ancora bingo! Il «National Central Bureau» di INTERPOL a Tirana informa che il presunto autore è noto alla polizia albanese per aver commesso furti con scasso e trasmette una foto segnaletica.
E così al presunto autore viene dato un volto.
20 dicembre 2023. La polizia cantonale di San Gallo arresta il malvivente. Prima delle sue scorribande in Svizzera, l’uomo aveva già operato nel Nord Italia dove faceva parte di un gruppo criminale. Ora si trova in carcerazione preventiva: non scassinerà più porte e finestre.