Il codice Hamas

L’attacco sferrato il 7 ottobre 2023 da Hamas contro Israele è l’evento che innesca la creazione di una legge che cambierà la Svizzera. Il Consiglio federale agisce con prontezza e quattro giorni dopo l’attacco classifica Hamas come organizzazione terroristica. Il 22 ottobre 2023 conferisce a fedpol il mandato di elaborare una legge che vieti Hamas. La legge entrerà presumibilmente in vigore nel maggio 2025.

fedpol ha il compito di elaborare una legge che vieti Hamas in Svizzera. La formulazione deve essere precisa, efficace e conforme allo Stato di diritto. La dimensione politica è importante e i tempi sono brevi: la legge deve essere realizzata nel giro di tre mesi. Il compito si preannuncia impegnativo.

Già in sede di avamprogetto vengono sollevate questioni complesse. Ci si interroga sulla portata del divieto, se dovrà interessare l’intera organizzazione di Hamas o soltanto il suo braccio militare. Hamas è una rete articolata, fatta di organizzazioni, canali finanziari e attività propagandistica. Renderla tangibile a livello giuridico è difficile. Ci si chiede inoltre su quale base giuridica dovrà poggiare la nuova legge. La legge federale sulle attività informative non entra in considerazione, poiché non esiste alcuna risoluzione delle Nazioni Unite al riguardo. Nemmeno il ricorso al diritto di necessità rappresenta un’opzione. Dopo intense discussioni si decide di creare una legge specifica sul modello della legge che vieta i gruppi «Al-Qaïda» e «Stato islamico», in quanto ha dimostrato la sua validità, fornisce disposizioni chiare e soddisfa i requisiti necessari. Una settimana dopo, la prima bozza di legge è terminata, la struttura di base è definita in modo chiaro e i primi commenti sono redatti. Un importante passo è stato compiuto, ma la fase più impegnativa deve ancora iniziare.

Segue tutta una serie di consultazioni interne, consultazioni informali e consultazioni degli uffici. Ogni riscontro fornisce nuove prospettive e impone adeguamenti. Ciò consente di perfezionare la bozza di legge e di renderla più precisa e chiara. Parallelamente il testo viene tradotto, ogni singola parola è accuratamente verificata. Il progetto è ora pronto e può essere posto in consultazione.

I primi segnali che giungono sono positivi. I partiti politici approvano la legge e i Cantoni si dichiarano pressoché all’unanimità a favore. Le voci critiche chiedono spiegazioni riguardo allo Stato di diritto, alla neutralità e al ruolo della Svizzera. fedpol esamina i riscontri, adegua il testo di legge e finalizza il messaggio, ossia le istruzioni per l’uso della legge.

Durante la consultazione degli uffici per il messaggio non emergono nuove richieste fondamentali, a conferma della validità del lavoro preparatorio svolto. fedpol apporta gli ultimi dettagli, senza modificare nella sostanza il testo. Nella seduta del 4 settembre 2024 il Consiglio federale adotta il messaggio concernente la legge federale che vieta Hamas e le organizzazioni associate.

La legge passa quindi al vaglio delle commissioni parlamentari, che sollevano nuovi quesiti: perché viene vietato soltanto Hamas, come sarà applicata concretamente la legge e cosa succederà a coloro che sostengono indirettamente Hamas? fedpol fornisce risposte chiare a tutte le domande.

Il Parlamento esamina il progetto e, nonostante i lunghi dibattiti, il divieto di Hamas raccoglie un ampio sostegno politico. La legge è approvata senza modifiche.

Legge federale che vieta Hamas e
le organizzazioni associate

La nuova legge federale vieta in Svizzera Hamas, le organizzazioni che succedono ad Hamas o che operano sotto un nome di copertura, nonché le organizzazioni e i gruppi che operano su mandato o in nome di Hamas. Inoltre il Consiglio federale può vietare organizzazioni e gruppi i cui dirigenti, obiettivi o mezzi corrispondono a quelli di Hamas.

Il divieto di Hamas rafforza la certezza del diritto, in particolare nella lotta al finanziamento del terrorismo, agevola e accelera l’emanazione di misure preventive di polizia e l’assunzione di prove nei procedimenti penali.

Chi viola il divieto è punito con una pena detentiva fino a vent’anni o con una pena pecuniaria.

«Dietro a ogni legge non vi sono soltanto parole, ma decisioni che implicano conseguenze di ampia portata. Una legge è una presa di posizione, uno scudo, una promessa. La lotta contro il terrorismo richiede ben più che soltanto buone intenzioni. Esige chiarezza, lungimiranza e coraggio.»

Philippe, giurista

Divieti d’entrata ed espulsioni

Lotta al terrorismo